Negli ultimi quaranta giorni di permanenza su questa terra, Gesù, con un paziente lavoro, deve gradualmente rafforzare la fede dei suoi amici, convincendoli, prima di tutto, che Lui è veramente risorto.
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  Non è facile per gli apostoli credere in qualcosa che va razionalmente contro corrente. D’ altra parte sono uomini semplici, senza nessuna istruzione, e quindi con limitata capacità di analisi approfondite. Hanno vissuto questi anni con il Maestro, in un alternarsi sconcertante di periodi di entusiasmo, intravedendo un futuro soprattutto di benessere materiale ; sensazioni puntualmente represse da altri motivi di titubanza, scoraggiamento, delusioni.

  Gesù deve usare argomenti concreti per togliere i loro dubbi; perché quando appare loro con il saluto “pace a voi”, dice luca (24, 37) che “stupiti e spaventati , credevano di vedere un fantasma”. Quanta dolcezza nel Cristo, che dice loro: “ perché siete turbati e, perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io ! Toccatemi e guardate ; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. E’ la prova non solo visiva , ma anche di contatto fisico. Guardate quanto è stata lunga e difficile questa opera di persuasione.

  Gli apostoli l’hanno visto, toccato, provano una grande gioia , ma , dice Luca, “…ancora non credevano ed erano stupefatti”. E Gesù smonta l’ultimo ostacolo con una proposta ad effetto. “ avete qualcosa da mangiare?” “ Gli portarono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro”. Ed inizia negli apostoli la vera metamorfosi. Cominciano a persuadersi. Ci vorranno, ancora, parecchi giorni, ma ormai hanno intrapreso il cammino della testimonianza. Quanto mi rispecchio anch’io, nell’atteggiamento dei discepoli !

  Anche in me si alternano momenti di facile entusiasmo, a periodi di dubbi, di insoddisfazione interiore. Se forse anche tu, a volte , provi lo stesso mio stato d’animo, raccogliamoci insieme in un momento di preghiera che esca dal profondo del cuore: ” Ti ringrazio, Signore, anzitutto perché non mi hai permesso di vederti come un fantasma e di avermi infuso quel coraggio che l’incomprensione, e spesso , anche l’ostilità degli uomini (anche i più bene intenzionati) mi spegnevano. Mi hai fatto sentire nell’intimo, dove non ti si può confondere con un fantasma, né fraintendere , : “CORAGGIO ! sono io, non tu, a lavorare , a rischiare con te , per il Padre , per il nostro Padre . Non aspettare la quiete , la pace per lavorare con me : in queste condizioni ti ritroverai solo alla destra del Padre, con me “.
Ti ringraziamo Signore; aumenta ogni giorno la nostra fede!

 



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