E la chiesa, per non pregiudicare la salute
dei fedeli, stabilì a metà quaresima (la domenica “laetare”) una
sospensione completa di un giorno, di ogni forma di digiuno.
Siamo, con la 4^ domenica di quaresima, in pieno tempo favorevole, di
conversione. In questa liturgia, Gesù è ancora a Gerusalemme e si
incontra con Nicodemo(nome greco “vincitore del popolo”). E’ un
membro del sinedrio, uno dei pochi che credettero in Gesù. E’ colui che
intervenne in suo favore (cfr. Giov. 7, 51) e contribuì a prepararne la
sepoltura(cfr. Gion. 19, 39).
E’ un uomo retto, ma timido e vittima di rispetto umano, reso ancora più
forte per l’alta posizione che aveva. Si incontra con il Profeta (come
lo chiama lui), forse subito dopo il tramonto; e Gesù lo accoglie con
molta benevolenza. Nicodemo ha bisogno di essere illuminato in tanti
punti oscuri per lui e il Cristo, con pazienza, compie una stupenda
azione catechetica. Gli fa il paragone con Mosè; nella marcia finale
verso la terra promessa(a partire da Cades, l’attuale Ain Kadeis, ai
limiti orientali della penisola sinaitica) gli israeliti impazienti “contro
il Signore e Mosè” furono puniti con l’insidia dei serpenti dal
morso mortale, ma chi guardava un “serpente di bronzo costruito da
Mosè per ordine di Dio” era guarito (Num. 21, 4-9). Così il figlio
dell’uomo innalzato sulla croce, compirà la sua azione redentiva; “quando
sarò elevato in alto da terra, tutti attirerò a me”! (Giov. 14, 32)
“…. la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le
tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvage”.
Le parole di Gesù penetrarono nell’animo di Nicodemo, il quale acquistò
quel coraggio di adesione a Cristo, che prima non aveva. (Giov. 7,
50-51-19-39).
Nella figura di Nicodemo ci possiamo raffigurare molti di noi,
fondamentalmente onesti, ma ugualmente con il nostro rispetto umano e i
tanti, troppi interrogativi e dubbi sulla fede.
Ricordati che la parola di Dio non è mai frutto di possibili
elucubrazioni razionali o sinonimo di sillogismi della nostra mente!
Ascoltala con animo disponibile e libero dai tuoi raziocini; lasciala
penetrare nel tuo cuore; produrrà in te effetti straordinari. Pensa a
questo Padre che ama talmente l’umanità, da mandare il suo Figlio a
salvarci. La Pasqua che attendiamo con ansia, deve essere proprio questo
ritorno di luce sul nostro cammino fatto di dubbi, amarezze, delusioni,
scoraggiamenti…. Si sostituirà in tutto questo, la gioiosa speranza, la
gioia di non essere soli e abbandonati nel presente cammino quotidiano,
perché c’è vicino a noi il Cristo, unico vero amico, che ci incoraggia,
ci sostiene ci risolleva e nonostante i nostri sbagli quasi continui, ci
prende per mano, ci sorride, ci da sicurezza e forza.
Provaci anche tu ad aspettare la Pasqua, ormai prossima, con questa
fiduciosa speranza. Tornerà la serenità dentro di te e non riuscirai a
trattenere la gioia che ti farà dire, fra un pò di giorni ”Alleluia,
Cristo, nostro amico è risorto!”
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