Roma


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Stemma di papa Paolo III (Canino 1468 - Roma 1549)
collocato sulla facciata di Palazzo Farnese.

"Il più bel palazzo di Roma": così è stato giustamente definito Palazzo Farnese. E non poteva essere altrimenti: i più grandi architetti di tutti i tempi vi hanno profuso le loro energie e il loro genio: Antonio da Sangallo il Giovane lo progettò e ne seguì i lavori praticamente fino alla morte; Michelangelo realizzò l'imponente cornicione del palazzo e prese il posto del Sangallo alla morte di questi, apportando, da par suo, modifiche determinanti ad alcune parti del progetto originario; il Vignola completò la parte posteriore e i corpi laterali. Tutti gli architetti di riferimento della famiglia Farnese, quindi, vi lavorarono dando il meglio di sé: il magnifico risultato è sotto i nostri occhi. Promotore e artefice dell'immensa fabbrica fu il card. Alessandro Farnese sr., il futuro papa Paolo III, che ritenne di dover dare alla sua discendenza una dimora nella città eterna degna delle ambizioni di gloria del casato. Nel 1513 l'opera ebbe quindi l'avvio e cominciò lentamente a crescere: avrebbe tuttavia potuto morire, se non proprio in culla, comunque assai giovane, considerato che nel 1527 le orde dei lanzichenecchi misero a ferro e fuoco Roma devastando la città nel tristemente famoso "sacco". Il palazzo fu però risparmiato, e la ragione è semplice: alla testa dei barbari vi era Pier Luigi Farnese jr., il figlio del futuro papa, che certamente non intendeva pregiudicare i beni di famiglia. Dopo la morte di Paolo III i lavori furono continuati da suo nipote card. Ranuccio, figlio di Pier Luigi, per essere finalmente ultimati nel 1589 dal card. Alessandro Farnese jr., il "Gran Cardinale", fratello di Ranuccio e nipote prediletto di Paolo III, con l'intervento dell'architetto Giacomo della Porta. Per renderci conto della fastosità e del lusso di cui i Farnese amavano circondarsi basti pensare che nel Palazzo, ai tempi del suo massimo splendore, dimoravano oltre trecentocinquanta persone tra personale di servizio, camerieri, cortigiani, ospiti: una vera e propria reggia dunque, molto più di una corte. Oggi il Palazzo, di proprietà statale, è sede dell'ambasciata di Francia, alla quale è stato concesso in affitto dal governo italiano; quindi, giuridicamente, è territorio straniero! Lo stemma che pubblichiamo è probabilmente il più grande e imponente che porti effigiate le armi dei Farnese. E' posizionato al centro della facciata del Palazzo, sopra la finestra del balcone che a sua volta sovrasta il maestoso portale d'ingresso ed è affiancato da due altri stemmi di dimensioni più piccole. Rappresenta uno scudo in pietra con scolpiti in bassorilievo i sei gigli Farnese, nella classica formazione 3 -2 -1, sormontati dai simboli pontifici, la tiara e le chiavi decussate di San Pietro, scolpiti a tutto tondo. Ai lati dello scudo scendono, fin all'altezza del giglio che costituisce il vertice inferiore della formazione, due festoni di frutta, simbolo di prosperità e opulenza. Si tratta, come risulta evidente, dello stemma di papa Paolo III, il costruttore del Palazzo.


   
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