Tivoli


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Stemma del card. Ippolito d'Este, posizionato
nel soffitto di uno dei saloni di Villa d'Este.

Il card. Ippolito d'Este, ideatore e costruttore della meravigliosa villa che a Tivoli porta il suo nome (da non confondere con l'omonimo zio anch'egli cardinale), era figlio di Alfonso I d'Este duca di Ferrara e di Lucrezia Borgia (al suo terzo matrimonio). Lucrezia era figlia di papa Alessandro VI Borgia, amante di Giulia Farnese, sorella (quest'ultima) di Paolo III, vale a dire il papa che nominò Ippolito d'Este cardinale, avendo a sua volta ricevuto la porpora cardinalizia dal nonno di Ippolito, il citato papa Alessandro VI Borgia. Questa complessa rete di rapporti parentali e amicali spiega la considerazione in cui Ippolito tenne i Farnese: tanto da far ritrarre da Perin del Vaga, in segno di riconoscenza, Paolo III in uno dei saloni della villa. L'immagine che pubblichiamo rappresenta lo stemma del card. Ippolito d'Este: uno scudo inquartato in cui i sei gigli oro in campo azzurro di derivazione francese (in due gruppi di tre) si alternano all'aquila d'Este. Lo stemma, situato nel soffitto di uno dei saloni di Villa d'Este, è inserito in una complessa cornice ottagonale riccamente decorata (un piccolo giglio d'oro, tra l'altro, punteggia ogni spigolo dell'ottagono) e si staglia su una pergamena color oro dai bordi arrotolati. Una curiosità: Il cappello cardinalizio che lo sovrasta, con i fiocchi che discendono ai lati, non è di color rosso, come ci si aspetterebbe, ma blu scuro. Non si tratta evidentemente di uno stemma riferibile ai Farnese, ma abbiamo ritenuto ugualmente di riportarlo in virtù dei luoghi, della persona del suo titolare e dei legami, cui si accennava, che lo univano ai Farnese.


   
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