Acquario

21 Gennaio - 19 Febbraio

MITOLOGIA
 L'Acquario è rappresentato da un vecchio saggio che tiene una grande anfora dalla quale esce un' acqua eterea impalpabile, simile al fluido celeste del firmamento. Il suo aspetto zodiacale è il geroglifico dell'acqua, in egizio "num" , perchè proprio quando l'astro solare entrava in questo segno le acque del Nilo traboccavano dalle sue rive inondando e fertilizzando le terre incontrate lungo il suo percorso. Secondo un'antica leggenda greca invece la Costellazione dell'Acquario è la trasformazione di Ganimede in questo gruppo di stelle immortali, in risarcimento della violenza subìta dal sommo Giove che, invaghitosi della sua straordinaria bellezza, lo ghermì con gli artigli dell'aquila in cui si era trasformato, per condurlo nell'Olimpo. Qui divenne il coppiere degli dèi, dispensatore di quell'acqua aerea lieve e divina che rappresenta l'oceano celeste in cui siamo immersi. Il nato in questo segno è considerato "l'anticonvenzionale" per eccellenza, incapace com'è di rinunciare alla completa libertà. Queste caratteristiche si addicono alle donne etrusche, note oltre che per la loro bellezza anche per queste particolari "doti". Il maledicentissimus Teopompo parla di loro come forti bevitrici e bellissime da osservare, spesso rappresentate nude tra gli uomini insieme ai quali partecipano a banchetti, cerimonie e giochi. Curano e depilano con meticolosità i loro armoniosi e sensuali corpi che vengono coperti da vestiti di lino trasparente e ricamato. Ai piedi portano delle scarpine così particolari e fantasiose che ancora destano meraviglia e un pizzico d'invidia. Hanno le braccia ricoperte di gioielli e gli orecchini di fattura così pregevole che ancora illuminano i loro volti. Le vere Signore etrusche erano il perno delle famiglie aristocratiche, intriganti e spregiudicate spingevano i loro mariti alla conquista del successo e del potere. Colte e raffinate partecipavano alle feste elegantemente adagiate su lettini ricoperti di stoffe variopinte e preziose con i loro uomini che ne ammiravano estasiati la loro turgida bellezza e offrivano loro con rispetto l'uovo, simbolo di fertilità ed immortalità, mentre giovani servitori e giocolieri nudi (per la gioia dell'occhio dei commensali) si muovevano con grazia e destrezza tra i triclini.