Si viveva dei frutti della terra e delle stagioni: l'autunno era il momento delle castagne, che venivano raccolte nei boschi e mangiate crude, lesse o arrostite in padella (caldarroste). Venivano anche fatte seccare e consumate come mosciarelle nel periodo natalizio. La raccolta delle castagne era pressoché libera e vi si dedicavano volentieri anche i bambini che amavano particolarmente scorazzare per i boschi. Dai boschi veniva anche la fascina, un accumulo di rami secchi, lunghi e sottili legati insieme da un arbusto particolarmente flessibile. I rami della fascina erano utilizzati soprattutto per accendere il fuoco o per ravvivare la fiamma, vista la loro immediata cobustibilità. Fascine venivano realizzate anche con i tralci potati della vite, dopo che si erano essiccati.